ortica
Dall’ortica selvatica (Urtica dioica), una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Urticacee, proviene la nostra Fibra tessile. Grazie alla sua alta resistenza ai patogeni e alle proprietà urticanti, la sua coltivazione non richiede l’utilizzo di diserbanti e anti-parassitari.
Dell’ortica non va perduto niente: dalla corteccia si ricava la fibra tessile, con la parte interna si produce cellulosa per carta estremamente pregiata, le estremità fresche e le foglie forniscono un prodotto altamente nutritivo per uso zootecnico.
Lunga, lucente ed uniforme, la fibra d’ortica è molto ricercata: brillante e resistente come la seta in torsione genera filati molto sottili e robusti al tempo stesso.
La fibra di ortica può avere funzioni diverse a seconda di come la si torce. Se viene molto attorcigliata su sé stessa, richiudendo completamente la parte cava che trattiene l’aria, la fibra assume caratteristiche simili al cotone. Se attorcigliata in misura inferiore, l’aria rimane all’interno della fibra e il tessuto che se ne ricava protegge dal freddo come la lana, possiede anche proprietà antistatiche. È una fibra biodegradabile al 100% e le sue caratteristiche migliorano con il passare del tempo.
Ci sono varie testimonianze sull’utilizzo dell’ortica a scopo tessile sin dall’Età del bronzo. Dall’antica Roma all’età napoleonica, molti tessuti venivano realizzati con l’ortica. Questa fibra tessile vegetale venne quindi trascurata per un periodo piuttosto lungo, per essere poi riscoperta nel primo dopoguerra. Prima della grande commercializzazione dei tessuti in cotone, l’ortica veniva molto usata come fibra tessile sia in Germania che in Finlandia, ma anche in Austria e in Italia.
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