seta
La seta è da sempre considerata la più pregiata delle fibre naturali e forse anche la più conosciuta grazie alla sua particolare antichissima storia.
Nell’immaginario collettivo la seta rimarrà sempre legata alla storia della Cina e alla famosa via della seta; d’altra parte per molti secoli l’attività di bachicoltura rimase prerogativa esclusiva della Cina , anche se a partire dal XIII secolo il baco e le nozioni elementari del procedimento per produrre la seta arrivarono anche in Italia dove inizia a svilupparsi la coltivazione del gelso e l’ attività vera e propria di filanda .
Fino all’inizio del XX secolo e ancora fino all’ultimo dopoguerra c’erano in Italia ancora aziende agricole che allevavano bachi da seta ma nell’arco del decennio successivo sono tutte rapidamente scomparse a causa dello scarso rendimento economico di questa faticosissima attività.
Negli anni successivi in Italia abbiamo continuato la tradizione della tessitura della seta acquistando il filato principalmente dalla Cina che è monopolista mondiale su questo mercato del filato anche se esistono alcune piccole filande che producono filato di ottima qualità in Sud America; da segnalare che nell’ultimo decennio alcuni piccoli imprenditori e cooperative hanno reintrodotto in Italia la bachicoltura.
Tutti noi sappiamo qualcosa in merito ai processi millenari di produzione del filato di seta, dalla gelsicoltura alla larva dalla bava sottile che poi formerà il bozzolo, della fase di dipanamento è stata per secoli la condanna per le mani di ragazzine cinesi, ma non tutti invece abbiamo informazioni più precise su come si ottiene il filato pronto per il telaio.
La trasformazione in filato si ottiene attraverso la torcitura che è fase indispensabile e fondamentale per rendere le fibre naturali resistenti e utilizzabili. Ciò si realizza con l’utilizzo di una macchina chiamata “torcitoio” attraverso la quale viene data al filo di seta greggia la torsione necessaria ad evitare la separazione dei vari filamenti ricavati dal bozzolo.
I principali filati di seta sono organzino, crepe, ritorto per trama di vari capi, bourette, tussah e shappe.
Sono note le caratteristiche della seta di resistenza, lucentezza, leggerezza, morbidezza e potere isolante; un capo in pura seta sarà caldo in inverno e fresco d’estate!
I tessuti di seta di contraddistinguono primariamente in tinti pezza, in crudo o in cotto, e tinti in filo dove viene tinto il filato prima di essere tessuti su telai a navetta o jacquard e possono avere armatura tela o anche tipo nattè o ottoman .
Fra i tinti in pezza il tessuto forse più popolare è il crepe de chine per camiceria unito alla chiffon dall’incredibile morbidezza e finezza; l’organza di seta, tinta invece in crudo, è molto usata per gli abiti da sposa e da cerimonia con la quale vengono realizzate gonne vaporose a più strati o pieghettature a balze.
I tessuti tinti in filo sono sicuramente i più delicati ma anche i più preziosi e dalla mano strutturata adatta per creazioni sartoriali e abiti davvero importanti; i più noti sono taffetas e duchesse; meno conosciuto ma altrettanto valido quanto alla particolare mano strutturata del tinto in filo è il mikado, tessuto molto utilizzato per la confezione di abiti da sposa e cerimonia.
le altre fibre




















